Al consiglio europeo il premier ottiene la misura del price cap che aveva proposto, il tetto al prezzo del gas.
Mario Draghi ottiene la discussione sul tetto al prezzo del gas al consiglio europeo. In conferenza stampa il premier si è dichiarato soddisfatto perché l’Italia è riuscita a convincere gli altri 26 paesi dell’Ue a discuterne, quantomeno, sulla misura relativa al gas.
“La Commissione Ue studierà il modo migliore per attuare il tetto e dovrà valutare se questa cosa è fattibile, se non provoca danni peggiori dei benefici” spiega Draghi. Almeno vi sarà la discussione, e questo ha già provocato effetti positivi sulle borse. Infatti, il prezzo del metano si mantiene basso tornato ai livelli pre-guerra da qualche giorno.
Le aperture sostanziali sono arrivate da Belgio, Finlandia e anche Olanda dopo che Draghi e Cingolani avevano convinto Spagna, Grecia e Portogallo ad allinearsi. La Commissione prende dunque in considerazione la proposta portata avanti dall’Italia tra le misure per frenare l’aumento dei rezzi dell’energia anche l’introduzione del tetto temporaneo al prezzo.
Draghi porta a casa una vittoria da Bruxelles
Il premier è convinto che l’ordine mondiale commerciale quantomeno non sarà più lo stesso. “Le sanzioni dureranno a lungo, molto a lungo. Le rotte commerciali cambieranno, forse per sempre” ha detto Draghi. Per questo bisogna rinunciare a qualcosa. L’embargo al petrolio russo non è una misura senza contraccolpi. I prezzi stanno già salendo sui mercati internazionali e questo avrà un grosso impatto sulla benzina.
Ma in conclusione questo accordo sul sesto pacchetto è stato per il premier Draghi “un successo completo: immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L’Italia non esce penalizzata dall’intesa” assicura Draghi. “Anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri” e l’impatto massimo si avvertirà in estate.